A Sassari è presente uno dei migliori impianti dedicati allo skateboarding in Italia. Tuttavia questo impianto ha avuto una storia un po' travagliata, sia negli anni precedenti alla costruzione sia dopo l'apertura, con numerose ed aspre polemiche, articoli di giornale, shitstorm sui social network e varie gestioni susseguitesi negli anni.
Avendo seguito questa vicenda molto da vicino e da appassionato di skateboarding, ho pensato di "inaugurare" questo spazio online con una piccola inchiesta riguardante questa opera pubblica.
Naturalmente se qualcuno avesse da fornire dettagli, raccontare una sua versione o correggere eventuali errori e/o inesattezze è invitato a contattarmi.
Fine anni 90. Lo skateboarding comincia ad essere popolare in Sardegna. Molti ragazzini cominciano a pattinare con le loro tavole nei marciapiedi, nelle piazze e nelle strade ecc. con conseguente indignazione e rabbia di pedoni, automobilisti, cittadini e vigili.
Di storie simili ce ne sono tante in tutta Italia. Da un lato i pedoni che reclamavano il diritto alla sicurezza, dall'altro gli skater chiedono di potersi allenare. La soluzione poteva essere una sola: costruire delle aree attrezzate per questo sport che intanto furoreggia (gli skatepark).
Alcune località sono riuscite nell'intento abbastanza presto (ad Alghero lo skatepark arrivò nel 2004), altre città hanno dovuto aspettare molti anni (come Sassari), mentre in altre località ancora non se ne vede traccia (Nuoro e Cagliari).
A Sassari, attorno al 2004 nacque un associazione sportiva (la Skate Bike Roller) la quale aveva come obiettivo la promozione dello skateboarding e la sensibilizzazione dei cittadini sul fatto che questo non fosse un gioco da teppisti. Obiettivo di questo gruppo di ragazzi era anche quello di spronare le varie amministrazioni comunali susseguitesi a Sassari alla costruzione di uno skatepark, evitando così i pellegrinaggi degli skater nelle città limitrofe o di disturbare pedoni ed automobilisti nelle piazze e strade cittadine.
I ragazzi di questa associazione nel frattempo si sono organizzati, creando degli eventi di skateboarding, promuovendo dei corsi per principianti e continuando a sensibilizzare il Comune e l'opinione pubblica per la costruzione di un area attrezzata.
Negli anni, qualcosa si mosse: i ragazzini ma anche gli adulti che si appassionano a questo sport aumentano a dismisura; aprono in città diversi "skate shop" ed i contest di skateboard tenuti nelle città vicine riuniscono tanti "skater" ma anche tanto pubblico.
Lo skateboarding viene socialmente accettato e diviene popolare tanto quanto altri sport. Non si poteva più derogare la costruzione dell'impianto. L'Amministrazione comunale quindi decise di far proprio un progetto di skatepark proposto dall'associazione Skate Bike Roller e decise di investire 160 mila euro nella costruzione di uno dei migliori impianti per la pratica dello skateboarding e della bmx in Italia (delibera di giunta 251 del 09/09/2011).
Il cantiere parte nei primi mesi del 2014. In poche settimane il sogno decennale di uno skatepark è finalmente realtà. A maggio dello stesso anno l'impianto è terminato. Andrebbe solo aperto. Il timore dell'Amministrazione Comunale è quello che possa finire in balia dei vandali (come accaduto nelle vicine strutture di Alghero, Macomer ed Olbia).
Servirebbe una gara d'appalto ed individuare un gestore. Ma sono procedure complesse che portano via mesi e i tanti skater della Sardegna scalpitano per entrare.
Si decise la cosa più ovvia. Dare in assegnazione provvisoria l'impianto all'unica associazione sportiva dedicata presente in città che più di altri si era battuta per la costruzione dello skatepark di Sassari (come da determina dirigenziale del Comune di Sassari numero 1289 del 06/05/2014). Nell'attesa l'Amministrazione Comunale di Sassari avrebbe redatto una gara di appalto che poi fu bandita l'anno successivo.
Nella seconda puntata si parlerà della prima gestione dello Skatepark (2014-2015), delle polemiche che ne scaturirono e della nuova gara d'appalto terminata con un esito inaspettato.
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