Arriva Paramount +. L'ennesimo streaming in un sistema che sta per esplodere


Siete pronti a sborsare 10 euro per l’ennesimo servizio di streaming che ci promette un ampio catalogo di film, telefilm e show di cui la maggior parte di questi neanche guarderemo?
 
Pochi giorni fa è arrivato anche in Italia Paramount +. L’ennesimo servizio di streaming dell'omonimo colosso statunitense, che per il lancio in Italia ha anche ingaggiato attori del calibro di Carlo Verdone e Roberto Benigni.
 
Fa impressione il fatto che in un paese relativamente piccolo come è l’Italia, i grandi colossi dell’intrattenimento si siano buttati a capofitto nel mercato dello streaming, portando ad un’eccessiva frammentazione del mercato con l’ormai serio rischio di far saltare in aria tutto (i conti di Netflix parlano chiaro).
 
Ormai sono palesi agli occhi di molti numerose criticità su questi servizi e i dubbi sul fatto che un sistema del genere possa reggere a lungo anche in previsione dell’arrivo di ulteriori player.

L'overdose di concerti dal vivo

Se c'è una cosa di cui non ho sentito la mancanza durante i due anni di pandemia e lockdown annessi sono i concerti dal vivo (che siano nelle piazze, nelle arene, negli stadi o nelle spiagge).

Nella mia vita ho assistito a diversi concerti di artisti più o meno noti in campo nazionale ed internazionale. Per assistere ad alcuni di questi ho anche pagato un biglietto. In tutti questi spettacoli non mi sono mai divertito (eppure in molti casi si trattava di artisti che ho apprezzato e che continuo ad apprezzare). Sarà per l'attesa snervante? Sarà per le politiche di prezzo? Sarà per la pessima qualità audio? Sarà per il fatto che questi posti diventino dei carnai? Ah saperlo!

Sopratutto in questa estate la forma del concerto dal vivo è dilagata a tal punto di essere sfuggita di mano a molte amministrazioni comunali le quali sono convinte che questo sia l'unico modo per attrarre gente e far conoscere la propria città. 
In Sardegna, passata la moda delle sagre (di cui si potrebbe parlarne in separata sede), in qualsiasi località più o meno nota stanno spuntando concertoni e festival a pagamento con i cantanti noti provenienti dalla penisola. Non stiamo parlando di star internazionali ma per la maggiore di artisti provenienti da qualche talent show oppure i quali non hanno nemmeno un grandissimo repertorio.

L'insegnamento di Piero Angela

La morte di Piero Angela è stata uno shock per tutti, non solo per gli appassionati di scienza e documentari, ma soprattutto per quella generazione nata tra gli anni 80 e 90 e
cresciuta a pane e televisione. Nel medium oggi tanto bistrattato la nostra generazione ha potuto conoscere quelli che sono diventati i nostri miti e quando apprendiamo della loro morte ovviamente ci sentiamo scossi. E’ successo con Corrado, con Mike Bongiorno, con Fabrizio Frizzi, con Raffaella Carrà e tanti altri. Piero Angela è stato il volto della scienza in televisione. L’ha fatta conoscere, l’ha fatta apprezzare ai tanti e (grande merito) l’ha resa comprensibile a tutti.

Ma quante vacanze hanno per davvero gli insegnanti?


Ogni anno con l’avvio della stagione estiva si ripresenta la solita polemica degli insegnanti e dei tre mesi di ferie l’anno.
E’ risaputo che al 10 giugno alla chiusura delle scuole gli alunni che non hanno debiti formativi da colmare o gli esami hanno un periodo di vacanza della durata di tre mesi. Erroneamente in molti pensano che anche gli insegnanti abbiano lo stesso quantitativo di ferie. Ovviamente la categoria tirata in ballo non ci sta e ricorda che gli insegnanti hanno 36 giorni di ferie l’anno come tutti gli altri dipendenti pubblici italiani.

Ma è davvero così?
Ispirato dall'immagine postata arrivata alla mia attenzione pochi giorni fa, apriamo una nuova rubrica chiamata operazione verità nella quale proveremo a tacere o confermare questa presunta diceria.

Contro il classismo e la strafottenza di alcuni docenti italiani

"I docenti italiani sono penalizzati nella fruizione dei loro giorni di ferie perché sono costretti a goderne soltanto in alta stagione. La scuola di oggi richiede riunioni e adempimenti in modo ossessivo tanto è vero che la maggior parte degli insegnanti invidia gli impiegati che finita la loro mezza giornata di servizio, non hanno più impegni di lavoro".

Queste sono le parole vergognose pronunciate da Rina Di Meglio del sindacato scuola Gilda, in merito alle proteste del personale scolastico culminate con lo sciopero dello scorso 30 maggio.
Le condizioni borderline in cui lavorano gli insegnanti sono note, ma siccome nel difendere le proprie istanze la sindacalista in questione attacca i colleghi delle segreterie (ed in generale chi lavora negli uffici), essendo parte della categoria tirata in ballo, mi pare lecito rispondere alla professoressa Di Meglio.

La retrocessione del Cagliari è figlia di una gestione scellerata che viene da lontano

Alla fine è successo quello che i tifosi sardi si aspettavano. In seguito al pareggio con un Venezia già retrocesso da diverse settimane, il Cagliari ha sprecato anche l’ultima occasione di rimanere in serie A regalandosi la retrocessione in serie B.
Chi vi parla non è un esperto di calcio (o di sport in generale), ma le cause di questa retrocessione amara sono evidenti anche ai non appassionati.
Questa retrocessione fa male perché è figlia di scelte sbagliate, di una mentalità antica e di una gestione di una società sportiva scellerata.

Debelliamo l'omofobia!


G: Sarebbe bello se tornassi a scrivere dedicando un pensiero alla giornata internazionale contro l’omofobia.
 
A: Si! bello ma di cosa posso parlare io?
 
G: Della tua storia, no? Di quanto possa essere stato pesante portarsi un fardello così pesante per diversi anni, di cosa è stato subire l’omofobia, di quando hai deciso di accettarti o di quando hai deciso di uscire allo scoperto.
 
Questo è il dialogo intercorso tra me ed un amico, che mi ha spronato a scrivere due righe su questa giornata molto fondamentale per la comunità LGBTQIA+.
 
Il 17 maggio si celebra la giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-trans fobia. Giornata istituita nel 2004 in una data non scelta a caso: fu il 17 maggio del 1990 che L'Organizzazione Mondiale della Sanità decise di rimuovere l'omosessualità dalla lista dei disturbi mentali
Sembra paradossale, ma ancora oggi, nel 2022, molte persone sono ancora vittime di attacchi per il loro orientamento sessuale, che li pregiudicano nella vita privata, nella ricerca di un lavoro, nelle amicizie, nelle relazioni parentali ecc.
In molti paesi essere omosessuali è considerato un reato punibile con la morte. Mentre in altri l’omosessualità è censurata e moralmente disapprovata.