-TELEVISIONE- Cosa aspettarsi dalla prossima stagione televisiva?

 


La stagione televisiva è alle porte. Dopo un estate infarcita di repliche, programmi ed eventi sportivi, più qualche documentario e qualche vecchio film d’annata che è sempre un piacere rivedere, riprende la normale programmazione nei canali generalisti e tematici della televisione italiana. Da qui parte lo spunto per chiedersi come sarà questa nuova stagione televisiva. Quali saranno le novità. Cosa ci piacerà e cosa meno.

Rai

La Rai si conferma un carrozzone impossibile da gestire. Tutti i proclami del nuovo management sono stati già archiviati dalla politica e dalle correnti interne alla Rai. Ancora dopo decenninon si riesce a slegare la trasmissione del mattino dalla gestione congiunta tra TG1 e direzione di rete. Inoltre nei prossimi mesi la Rai dovrà rinunciare alla riscossione del canone sulla bolletta della luce e ritornare alla vecchie forme di pagamento (con altissimi indici di evasione).
L’anno televisivo sarà segnato dall’arrivo di Alessandro Cattelan, dall’ennesimo rilancio di Simona Ventura e da un nuovo quiz con Giancarlo Magalli.
Sempre presenti le ormai storiche (e anche stantie) trasmissioni come Tale e quale, Ballando con le stelle e le varie rubriche e contenitori del daytime.
Il Festival di Sanremo sarà di nuovo affidato ad Amadeus che dopo un primo festival di ascolti record e un secondo un po’ più sottotono ma con l’affermazione europea dei Maneskin, cercherà di fare finalmente il tanto agognato festival della rinascita.
Purtroppo non ci saranno le Pezze di Lundini ma chissà che il programma non possa prendere forma su Rai Play.
Ma la vera prova del nove per la televisione di Stato sarà in primavera con l’organizzazione dell’Eurovision Song Contest. Sarà lì che la Rai dovrà mostrare alle televisioni di tutta Europa la propria capacità produttiva. Ci riuscirà? La gara campanilistica per l’assegnazione della città evento non promette niente di buono ma il format blindato dell’ESC non permette troppe sbavature.

Mediaset

Mediaset punta sul conservatorismo mascherato da rinnovamento. La prossima stagione televisiva sarà segnata dall’assenza di Alessia Marcuzzi e Pierluigi Pardo ma dall’arrivo della Coppa Italia di calcio.
La vera novità del prossimo anno televisivo del biscione sarà il drastico ridimensionamento di Barbara d’Urso. Chiusi i suoi programmi domenicali e serali, Maria Carmela si dovrà accontentare dello spazio (ancor più risicato) di Pomeriggio 5. Tuttavia i programmi che rimpiazzeranno l’infotainment d’Ursiano si presentano sulla carta deboli (stiamo parlando di un revival anni 90 sui matrimoni). Non escludo (come già avvenuto in passato) che a Cologno Monzese richiamino Barbarella a riprendere il timone delle sue vecchie trasmissioni alle prime avvisaglie di flop.

In prima serata assieme all’ennesima edizione monstre del Grande Fratello VIP, si attende l’inedito Star in the Star che molti critici televisivi e commentatori televisivi hanno definito un mix delle trasmissioni Rai Tale e quale ed Il cantante mascherato.
Sempre sul lato intrattenimento sarà prevista una seconda stagione dello show di Pio ed Amedeo di cui francamente non se ne sentiva il bisogno.
Confermati invece tutti i programmi di informazione su Rete 4 i quali nonostante scendano nella facile retorica e nel peggior populismo ottengono comunque buoni ascolti.

La7

L’emittente terzopolista incentrata sull’informazione ed approfondimento che quest’anno ha compiuto 20 anni (e dicui ho ripercorso la storia dell’emittente) riprende i suoi programmi di informazione dopo un estate di film e telefilm in replica. Rimarrà anche Massimo Giletti, il quale durante la primavera era stato al centro di un tira e molla con la direzione di rete per il rinnovo contrattuale.
La vera novità della rete però sarà la trasmissione della serie A di calcio femminile.
La trasmissione delle partite sarà un occasione per Urbano Cairo per tastare il territorio e capire se ci sono i margini per il lancio (o meglio un rilancio) di un canale sportivo tematico.

Sky

La piattaforma a pagamento ha fatto le sue fortune con il calcio, le serie TV ed il cinema in anteprima. Con il calcio su DAZN ed i film e telefilm fruiti ormai altrove, per la televisione satellitare i giorni d’oro sembrano essere passati e l’unica speranza sembra quella di aggrapparsi ai tanti (troppi) programmi di cucina presenti sulle reti free e pay del gruppo ed al solito X Factor (quest’anno condotto dall’esordiente Ludovico Tersigni).

Discovery

Il gruppo Discovery scotta il peso di un'offerta frammentata e distribuita su troppi canali. Tuttavia il gruppo americano può consolarsi con l’ottima piattaforma streaming Discovery plus che la scorsa estate ha trasmesso i giochi olimpici. Sul canale Nove non sono previste novità di rilievo a parte i confermati Maurizio Crozza e gli speciali di approfondimento giornalistico curati dalla redazione de Il Fatto Quotidiano che ottengono ottimi ascolti.

È l'anno dello streaming

La prossima stagione sarà molto la stagione dell’affermazione dello streaming di massa. Piattaforme come Netflix, Prime Video, Disney Plus, Infinity ecc. sono ormai realtà consolidate da molti anni. Tuttavia con il passaggio di tutta la serie A su un servizio di streaming (DAZN) e la presenza esclusiva di programmi, film e telefilm su queste piattaforme, è facile pensare che questi servizi avranno un'ulteriore impennata di abbonamenti (complici i prezzi scontati e l'assenza di vincoli contrattuali). Ancora non sono noti i loro indici di ascolto di serie tv, film ed eventi sportivi quindi è ancora molto difficile paragonare queste piattaforme alla televisione lineare.

Sarà lo svecchiamento del parco televisori (anche in vista del prossimo switch off) e della risoluzione del problema del digital divide, a rendere i servizi di streaming centrali. Tuttavia è ancora da stabilire se queste piattaforme riusciranno a sostituire la televisione lineare (ne dubito) o la affiancheranno semplicemente.

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