Se dovessimo stilare una classifica dei personaggi più orrendi partoriti dalla televisione italiana negli ultimi 30 anni il duo comico Pio & Amedeo ricoprirebbe sicuramente il primo posto di questa poco onorevole classifica.
La comicità e la satira dovrebbero far ridere ma anche riflettere e ragionare. La loro comicità non fa ridere non fa riflettere e non fa nemmeno ragionare.
Anche loro come i grandi Lino Banfi, Checco Zalone ed Emilio Solfrizzi vengono dalla Puglia (regione che ha sfornato degli ottimi cabarettisti). Come Checco Zalone anche loro prima di fare il grande salto nella televisione nazionale sono cresciuti nella nota emittente regionale Telenorba.
Se Checco Zalone recita la parte del troglodita che (come vediamo in tutti i suoi film) cambia e migliora (senza comunque perdere la sua verve comica), il duo Pio e Amedeo recitano quello che sono: dei trogloditi.
Il loro esordio nella televisione nazionale avviene nel 2013 nella trasmissione Le Iene (altra perla da annoverare nel bestiario televisivo) dove recitavano gli ultras dei vip: degli sketch nei quali i due intonavano dei cori a sfondo sessuale denigrativo nei confronti del malcapitato personaggio famoso capitato sotto tiro.
La scenetta diventa virale e il duo diventa famoso sempre con la stessa comicità fatta di luoghi comuni, urla insulti e volgarità (quasi sempre a sfondo sessuale) credendosi pure politicamente scorretti.
Il successo è davvero alto tant'è che partecipano a film, fanno ospitate televisive e pubblicano il loro libro (e candu mai).
Anche il programma Emigratis segue lo stesso copione della comicità greve ed infarcita di luoghi comuni del duo foggiano. I due vanno all'estero e si fanno spesare dal malcapitato vip italiano di turno che deve stare forzatamente al gioco per non passare per un bigotto moralista.
La merda più grossa è stata pestata questa primavera quando durante lo show di prima serata Felicissima sera hanno "deliziato" il pubblico di Canale 5 con un monologo sul politicamente corretto e scorretto e di come i due ritengano giusto utilizzare espressioni come negro, frocio, terrone, ebreo, perchè infondo non conta la parola ma l'intenzione (della serie: è colpa tua se ti offendi perchè non sai accettare l'umorismo degli altri).
Durante lo stesso monologo hanno rimarcato come nel 2021 siano senza senso le manifestazioni del pride in quanto (a detta loro) non si vede nessun etero in giro a gridare "evviva la fica".
L'ultima perla è stata trasmessa ieri sera durante la puntata dei Music Award su Rai1: Il duo foggiano ospite per essere premiato per "aver rivoluzionato il linguaggio in TV" (a proposito ma una bella policy interna alla Rai che vieti le marchette ai programmi della concorrenza no?), se la prende con Fedez (che qualche mese fa aveva denunciato un tentativo di censura durante il concerto del primo Maggio su un monologo riguardante la legge Zan e alcuni interventi di alcuni esponenti politici sull'omosessualità).
I due hanno preso di mira l'ex amico sostenendo che infondo loro non sono mai stati censurati e che le sue polemiche sono servite al solo fine di fare visual sui social.
La verità è che i due credono di fare una comicità politicamente scorretta quando invece è solo stupidità e volgarità gratuita nonchè veri e propri atti di bullismo. A loro viene concesso tutto ciò in quanto facenti parte dell'ala protettrice De Filippiana (altro personaggio a cui è stato concesso di tutto).
L'unico personaggio politicamente scorretto che abbiamo avuto in Italia è Daniele Luttazzi (che infatti non lavora da quasi 20 anni). Abbiamo avuto dei programmi e delle serie tv politicamente scorrette: pensiamo a Boris, Mai dire gol, Camera Cafè e le primissime edizioni di Striscia la Notizia.
La loro non si può definire satira e nemmeno comicità: la loro è cattiveria infarcita di luoghi comuni, turpiloquio e volgarità che riesce a far ridere qualcuno per qualche minuto ma che non lascia niente e sono sicuro che tra qualche anno riguardando i loro sketch su youtube molti di coloro che oggi ridono della loro greve comicità si chiederanno come facevano ad apprezzare sti due.
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