È da due anni che è esplosa anche in Italia la moda dei monopattini elettrici. Un po' visti come un'innovazione, un po' come una diavoleria, un po' come una moda passeggera tipo l'hoverboard (a proposito che fine han fatto quelli?!) Sta di fatto che sembrano essere candidati a simbolo della mobilità sostenibile.
La scorsa estate anche ad Alghero sono arrivati i primi monopattini a noleggio. Preso dalla novità ne presi uno tanto per testarlo in merito ad un eventuale acquisto. La prova fu tragicomica e ai primi sbandamenti ho capito che dovevo continuare a pedalare con la mia bicicletta pieghevole e spingere il mio vecchio skateboard analogico.
Da qualche mese le cronache stanno parlando di continui incidenti (alcuni anche mortali), ed ovviamente una parte dell'opinione pubblica suffragata da una certa parte politica ha cavalcato le tragedie per fare una guerra contro la mobilità sostenibile.
Ma i monopattini elettrici sono pericolosi?
La verità è che possono essere sicuri e pericolosi quanto lo possono essere una bicicletta elettrica oppure uno scooter.
Nell'ultimo anno ho visto usi impropri dei monopattini elettrici da parte degli utenti. Nell'ordine ho visto: due persone sullo stesso mezzo, utenti marciando in senso vietato, attraversamenti delle striscie pedonali, passaggi dal marciapiede alla sede stradale, oltre ai soliti classici ritocchi per fargli superare i canonici 25 km di velocità con i quali sono questi mezzi sono stati testati.
Tutti gli incidenti che sono capitati con i monopattini elettrici hanno il filo comune che non sono capitati a causa di un malfunzionamento degli stessi ma a causa del mancato rispetto del codice della strada a cui anche i conducenti dei monopattini elettrici devono far fede.
Cosa può fare la politica? La politica può e deve regolamentare il fenomeno sia dei mezzi di proprietà che di quelli a noleggio. Nel dettaglio credo che:
- I monopattini elettrici dovrebbero essere dotati di una targa;
- Debba essere ridotto ulteriormente il limite di velocità;
- Debba essere obbligatorio l'utilizzo di un caschetto;
- Si disponga che in caso di utilizzo notturno il mezzo sia adeguatamente segnalato e che il conducente indossi il classico giubbetto catarifrangente;
- Si cominci a multare qualsiasi utilizzo improprio.
La regolamentazione del fenomeno è sacrosanta però non mettiamoci in testa che sono questi mezzi pericolosi piuttosto chi li guida.
La mobilità sostenibile sta sempre prendendo piede attraverso vari mezzi (dai monopattini agli skateboard passando per le biciclette). Tuttavia in molte città la mobilità sostenibile è impossibile a causa delle cattive condizioni dei manti stradali e dall'assenza delle piste ciclabili. Credo che la sfida futura delle città sia garantire delle condizioni migliori per la mobilità sostenibile, attraverso corsie preferenziali, zone a traffico limitato e disincentivi all'utilizzo dell'automobile.
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