-TELEVISIONE- Il nuovo Pomeriggio Cinque è una cagata pazzesca! Ma sempre meglio del precedente!


Lo avevo scritto qualche giorno fa quando parlavo della programmazione autunnale televisiva, definendo la vera novità di Canale 5 il drastico ridimensionamento di Barbara d'Urso e dei suoi programmi trash.

Soppresse Domenica Live e Non è la d'Urso, l'unico programma che si è salvato dalla scure berlusconiana è lo storico (ormai va avanti dal 2009) Pomeriggio Cinque, tuttavia con una durata di cinquanta minuti scarsi. Niente più gossip, pettegolezzi, reality o quant'altro rimane un semplice rotocalco di notizie accompagnato da qualche dibattito in studio sui fatti del giorno.


Rinnovata anche la sigla e la scenografia (annunciata come tecnologica ma in realtà molto scarna), vediamo Maria Carmela entrare in studio con un tono molto sobrio e finalmente con un vestito decente.
Come prima puntata si è deciso di mettere troppa carne al fuoco: si è parlato infatti del caso caso del gratta e vinci rubato, del rogo del palazzo a Milano, della rissa in chiesa ad Acireale e dell'obbligo vaccinale.
La prima parte della trasmissione era dedicata ai collegamenti con i luoghi dei fatti, mentre la seconda parte vedeva un dibattito in studio con due tavoli paralleli (idea a sentire la d'Urso presa dai talk show americani ma di fatto copiata ai colleghi de La Vita in Diretta) e con i soliti opinionisti in questa nuova veste chiamati analisti del calibro di Maurizio Belpietro, Michele Cucuzza, Klaus Davi e Rita dalla Chiesa.

L'impressione che ho avuto da questa prima puntata è che Barbarella sia forzatamente contenuta, che stia recitando uno stile istituzionale che non le appartiene e che da un momento all'altro voglia riprendere con le sue buste choc, gli occhi da cerbiatta, il caffeuccio, il suo cuore che appartiene al pubblico (ha comunque voluto salutare così) e i suoi opinionisti naif.

Maria Carmela ci ricorda che il suo cuore appartiene a noi

Nonostante tutto ho trovato il programma asciutto e ripulito da tutte le porcate e le persone senza arte ne parte che affollavano i salotti d'Ursiani e di questo ne dobbiamo tenere atto.

L'altro problema del nuovo corso di Pomeriggio Cinque è la durata: In cinquanta minuti di trasmissione sono stati inseriti cinque argomenti mescolandoli sia durante i collegamenti che durante il dibattito, cosa che potrebbe disorientare il telespettatore anziano (target a cui si rivolge la trasmissione) creando un effetto abbastanza confusionario. La soluzione potrebbe essere quella di allungare la durata di un'altra mezz'ora o di concentrarsi su 2 massimo 3 argomenti.

Se la nuova linea di Pomeriggio Cinque reggerà il verdetto dell'Auditel è un mistero: la trasmissione è realizzata all'estremo risparmio e la settimana prossima riprenderà su Rai 1 La vita in Diretta che grazie alla conduzione singola di Alberto Matano il contenitore Rai è diventato una corazzata.

Nonostante tutto è da apprezzare lo sforzo da parte della dirigenza Mediaset di aver dato un taglio con le porcate trash, sperando che quanto fatto con Pomeriggio Cinque possa estendersi anche ad altre trasmissioni del Biscione (ci sarebbe una lista chilometrica).

Dall'altro lato son convinto che qualora dovesse fallire l'esperimento imminente della domenica pomeriggio di Canale 5 (l'appuntamento domenicale di Verissimo ed il reboot di Scene da un matrimonio), la dirigenza Mediaset richiamerà Maria Carmela a riprendere le redini del dì di festa e saremmo punto e a capo. Stiamo a vedere.

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