Il bestiario di oggi è dedicato al caso Greta Beccaglia, la giovane giornalista di una televisione locale toscana la quale cercando di raccogliere gli umori dei tifosi all’uscita della partita di calcio Empoli – Fiorentina è stata molestata da un signore a cui giustamente sono stati inflitti tre anni di Daspo.
Tutti i commentatori, politici, giornalisti si sono sentiti il dovere di dire la loro in settimana. Chi prendendo le parti della ragazza, chi minimizzando il fatto, chi gettando benzina sul fuoco e chi peggio ancora ha preso le difese di questo signore.
E proprio nei confronti di chi ha preso le difese di questo signore che è dedicata la prima puntata del bestiario, passando in rassegna le peggiori atrocità dette dai principali commentatori politici del Paese.
Giuliano Ferrara: il minimizzatore
Parlare di Giuliano Ferrara è un po’ come sparare sulla croce rossa: ex comunista, ex berlusconiano, in passato a capo di un partito politico antiabortista. L’elefantino se ne esce due giorni dopo l’accaduto con un titolo che fa solo ribrezzo “L’elogio del non te la prendere” un po’ quando a scuola venivi deriso ma la colpa era la tua perché non sapevi stare allo scherzo
Vittorio Sgarbi: la vittima
Altro minimizzatore è senz’altro Vittorio Sgarbi. L’ormai politico, personaggio televisivo, critico d’arte, polemista e presenzialista televisivo si è sentito in dovere di dire la sua. Se Ferrara si è limitato a minimizzare l’accaduto, Sgarbi ha deciso di diventare a sua volta una vittima sostenendo in diretta televisiva che anche lui viene continuamente toccato e palpeggiato nelle parti intime da persone omosessuali senza andare in televisione a lamentarsi di ciò.
Filippo Facci: l’orgogliosamente sessista
Altra perla di diamante del giornalismo sovranista pochi giorni dopo l’accaduto ha dichiarato su Facebook “Se quelle sono molestie sessuali io sono Topo Gigio” Il post ha giustamente causato un’ondata di polemiche che hanno portato lo staff del popolare Social Network a sospendere l’account del giornalista il quale si è detto di essere sessista e di ammirare persone come Vittorio Sgarbi, Giuliano Ferrara e Vittorio Feltri.
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