Debelliamo l'omofobia!


G: Sarebbe bello se tornassi a scrivere dedicando un pensiero alla giornata internazionale contro l’omofobia.
 
A: Si! bello ma di cosa posso parlare io?
 
G: Della tua storia, no? Di quanto possa essere stato pesante portarsi un fardello così pesante per diversi anni, di cosa è stato subire l’omofobia, di quando hai deciso di accettarti o di quando hai deciso di uscire allo scoperto.
 
Questo è il dialogo intercorso tra me ed un amico, che mi ha spronato a scrivere due righe su questa giornata molto fondamentale per la comunità LGBTQIA+.
 
Il 17 maggio si celebra la giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-trans fobia. Giornata istituita nel 2004 in una data non scelta a caso: fu il 17 maggio del 1990 che L'Organizzazione Mondiale della Sanità decise di rimuovere l'omosessualità dalla lista dei disturbi mentali
Sembra paradossale, ma ancora oggi, nel 2022, molte persone sono ancora vittime di attacchi per il loro orientamento sessuale, che li pregiudicano nella vita privata, nella ricerca di un lavoro, nelle amicizie, nelle relazioni parentali ecc.
In molti paesi essere omosessuali è considerato un reato punibile con la morte. Mentre in altri l’omosessualità è censurata e moralmente disapprovata.

Nel nostro paese ad esempio non esiste una legge contro i crimini d’odio. L’ultima legge  presentata in Parlamento è stata bocciata con tanto di applauso soddisfatto di alcuni membri del Senato.
Ancora oggi molte persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+, provano vergogna  ad esporre il proprio orientamento sessuale per paura delle reazioni, per paura di perdere le amicizie, i legami parentali o peggio ancora il lavoro.
 
Queste paure le ho vissute sulla mia pelle per molti anni ed ogni qual volta non prendevo parte alle classiche conversazioni da caserma tra i compagni di classe, colleghi di università e lavoro (dove in una società patriarcale eteronormativa vede gli individui di sesso maschile pensare solo alle donne, allo sport e ai motori) venivano avanzati dei dubbi sulla mia sessualità.

Quando si arriva a fare i conti con la propria sessualità spesso non si accetta il proprio orientamento. Ancora oggi molte persone si vergognano della propria sessualità, la nascondono, la negano la reprimono a volte anche con atteggiamenti deplorevoli ed offensivi nei confronti di chi invece ha fatto il proprio percorso e vive bene la propria sessualità; altre volte reprimendo se stessi, non accettandosi, evitando di conoscere gli altri ed allontanarsi non appena persone vicine cominciano a fare delle domande sull'orientamento sessuale. Personalmente ho fatto parte di quest’ultima categoria per molti anni. 
 
Leggendo, studiando, confrontandomi con gli altri e soprattutto grazie alla sensibilizzazione, negli anni ho demolito il muro che mi ero costruito attorno e ho riconosciuto il mio orientamento sessuale. Scoprì che ciò non mi bastava e poco dopo sentì il desiderio di non doverlo più nascondere.
Quando decisi di fare coming out con il mondo, nonostante le preoccupazioni delle persone a me care mi sono sentito sereno.
Ho la fortuna di vivere in un contesto dove (con i tanti problemi) l’omofobia è stata parecchio arginata. Certo gli idioti che fanno le battute e le discriminazioni esistono (e ne ho incontrati parecchi anche all'interno della stessa comunità); però devo ammettere che (a differenza di altri contesti italiani) movimenti, associazioni e collettivi che operano in Sardegna da decenni hanno fatto un ottimo lavoro di sensibilizzazione a partire dalle scuole.
 
Oggi ne parlo apertamente più o meno con tutti. Sono stato molto fortunato perché ho trovato da parte di molte persone vicinanza e curiosità. Qualcuno si è allontanato ma era una cosa che avevo messo in conto (e forse ciò è stato un bene).
 
Ovviamente le domande sono arrivate: alcune di semplice risposta, altre richiedono un ragionamento più complesso, mentre altre erano delle vere e proprie provocazioni. 
 
Ancora oggi in troppi si chiedono perché ostentare il proprio orientamento sessuale (in fondo gli eterosessuali non ostentano il loro essere etero è l'obiezione che viene avanzata). Questo interrogativo me lo sono posto anch’io per tanti anni. 
Mostrare con orgoglio la propria sessualità può convincere le persone che si vergognano di ciò a riconoscerla e ad essere fieri di essere se stessi. Per questo ben vengano giornate come questa, ben venga che si parli di ciò nelle scuole, ben vengano i Pride e ben vengano le persone che si mostrano per quello che sono.
Tempo fa scrissi che la bocciatura del DDL Zan fu ugualmente un successo per il semplice motivo che molti italiani si erano accorti che nel nostro paese esiste un problema omofobia. Inoltre sia prima che dopo la bocciatura molti personaggi del mondo dello spettacolo, influencer e gente comune hanno deciso di rendere pubblica la propria sessualità facendo sentire quella minoranza molto più rumorosa. 
 
Perché è importante celebrare le giornate contro l’omofobia, il mese del pride, la giornata del coming out? In primo motivo perché è importante che le persone che prendono consapevolezza del proprio orientamento sessuale non debbano nasconderlo o peggio reprimerlo; in secondo punto queste giornate servono per sensibilizzare le persone insensibili le quali non si rendono conto che dietro le parole frocio, ricchione, finocchio, invertito ecc. c’è dietro la sensibilità e l’autostima di una persona che poco a poco per quelle che vengono definite solo "parole" viene distrutta creando dei danni a volte irreparabili. Giornate come questa aiutano a comprendere che non c’è nulla di sbagliato nel proprio orientamento sessuale e che nessuno si dovrebbe permettere di utilizzare l’orientamento sessuale per distruggere l’autostima degli altri.

L'obiettivo di queste giornate non sono quello di "portare la gente dalla nostra parte" (come spesso mi è capitato di sentire), ma di sensibilizzare, far prendere consapevolezza e ribadire che non c'è nulla di sbagliato nell'orientamento sessuale di nessuno.

1 commento:

  1. Bel post, sincero e diretto.
    Mi spiace ovviamente per quel che hai passato, ma mi fa piacere che adesso tu sia una persona in pace con se stessa e col mondo circostante (a cui diamo sempre eccessivo interesse, secondo me).
    Io vivo altre sfumature e penso di averle sempre vissute bene, considerando poi il poco peso che ho sempre dato a tutte queste questioni.
    Mi ha colpito la storia dei discorsi "etero" o machisti: donne, motori e calcio.
    Io penso siano discorsi limitanti, più che altro; se l'argomento è solo questo, non è tanto segno di eterosessualità, ma di infelice limitatezza.

    Moz-

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