Alcuni programmi erano stati annunciati in pompa magna, su altri addirittura si parlava di eventi di stagione ed invece il pubblico ha preferito snobbare questi nuovi prodotti in favore dell'usato sicuro e delle piattaforme Over The Top che cominciano veramente a far paura.
Da Grande - Rai 1
Annunciato come la grande novità della stagione autunnale, l'arrivo in Rai di Alessandro Cattelan reduce da un decennio nella comfort zone di Sky. Il compito del presentatore tortonese era quello di intercettare il pubblico under 35 alla televisione pubblica.
L'idea del programma era semplice e ben strutturata (ne parlai in un precedente articolo). Cattelan ha peccato fin da subito di presunzione, tradendo le aspettative createsi attorno allo show e ha riproposto lo stesso format che proponeva su sky in seconda serata (EPCC), in una rete dove lo zoccolo duro è rappresentato dagli over 60.
Con poco più del 12% di share, "Da Grande" è entrato nella storia della televisione pubblica come uno dei varietà meno visti di sempre.
Cattelan poteva imparare dagli errori (in vista del probabile futuro impegno nella conduzione dell'Eurovision Song Contest) ma paga anche la presunzione (nonostante i dati impietosi) di affermare che se potesse tornare indietro "rifarebbe tutto così". Contento lui.
Voglio essere un mago - Rai 2
Avete presente quando mangiate un qualcosa che vi piace particolarmente ma se poi mangiate solo quella pietanza finite per odiarla? Bene è quello che è successo a Rai2. "Voglio essere un mago" è l'ennesimo tentativo della rete cadetta Rai (come se il flop dell'anno prima de "La Caserma" non fosse bastato) di sfruttare il successo e l'onda lunga de "Il collegio", questa volta però declinato in una fittizia scuola di magia. La trasmissione ha avuto una partenza horror con appena 690 mila spettatori ed uno share del 3,4% per poi attestarsi ad un miserevole 2,6%.
Quelli che... - Rai 2
Non voglio infierire più di tanto, ma "Quelli che il Calcio" è morto quando il calcio spezzatino ha preso il largo. Bravissimi Luca e Paolo con Mia Ceran a tirare avanti la carretta per quattro anni, ma la scelta di far traslocare in prima serata lo storico format che ormai con il calcio aveva poco a che fare è stata estremamente infelice. Con un 2,6% di share si conclude miserevolmente la storia di una trasmissione quasi trentennale, uccisa sia dal calcio spezzatino che da scelte non proprio azzeccate. I maligni sostengono che lo spostamento di "Quelli che" in prima serata sia stato un pretesto per disfarsi definitivamente della trasmissione. Vero o falso che sia alla luce dell'ennesimo flop televisivo di Luca e Paolo (sono lontani i tempi delle "Iene" e di "Super Ciro") ci sarebbe da porsi qualche domanda sul loro futuro in Rai.
Citofonare Rai2 - Rai 2
La trasmissione è di per se molto datata dal punto di vista dei contenuti, inoltre il tandem di conduttrici non più in auge non ha aiutato.
Una soluzione (sia per la fascia oraria che per le due conduttrici) potrebbe essere quella di rispolverare lo storico format "Mezzogiorno in Famiglia" che tanti successi ha regalato a Rai 2 e di cui non si è mai capito il motivo della sua cancellazione. Simona Venura per quel programma sarebbe perfetta!
Lui è peggio di me - Rai 3
Sono lontani i tempi in cui Giorgio Panariello era il mattatore del sabato sera di Rai 1. Il suo "Torno Sabato" itinerante da 40% di share è sempre più un ricordo sbiadito. La trasmissione condotta da Giorgio Panariello in coppia con l'attore Marco Giallini, consiste nell'ennesimo tentativo di dare a Rai 3 (rete storicamente culturalmente e politicamente impegnata) un'impronta di intrattenimento nazional popolare, continuando a strizzare l'occhio al pubblico abituale della terza rete. Se la prima edizione aveva convinto più per contenuti che per ascolti, la seconda edizione, con poco più del 4% di share (a fronte di obiettivi di ascolto doppi) è stata una debacle.
Progetto abortito e si ritorna alle solite trasmissioni. Peccato.
Progetto abortito e si ritorna alle solite trasmissioni. Peccato.
Star in The Star - Canale 5
Povera Ilary Blasi, ultimamente non ne azzecca una: da "Balalaika" passando per una scialba "Isola dei Famosi", arrivando agli sfortunati "Eurogames". Stavolta la signora Totti ha rischiato davvero grosso. Star in The Star doveva essere la punta di diamante del palinsesto del Biscione. Già dalla presentazione dello show i critici avevano notato delle similitudini con altri show della Rai "Tale e Quale" ed "Il cantante mascherato". Possiamo dire che il format di Canale 5 è nato sotto una cattiva stella ed è morto peggio. Inoltre la pessima realizzazione delle maschere, sommata al fatto che a livello internazionale il format non ha mai "sfondato", delle cinque puntate trasmesse (di sette previste) il risultato di ascolto medio è stato un deludente 12,7%.
Pomeriggio Cinque - Canale 5
La novità del palinsesto autunnale era il drastico ridimensionamento di Barbara d'Urso. Archiviata la cronaca rosa ed il bieco gossip, a Maria Carmela non è restato altro che dare un taglio giornalistico all'unica trasmissione superstita del giglio magico d'Ursiano. Se la partenza del nuovo corso di "Pomeriggio Cinque" sembrava soddisfare parzialmente le aspettative, la partenza della corazzata de "La Vita in Diretta" e l'inserimento in trasmissione di ospiti dichiaratamente no-vax, gli ascolti della trasmissione giornalistica Mediaset sono crollati al 13%. Probabilmente questa sarà anche l'ultima stagione di Pomeriggio Cinque.
Honolulu - Italia 1
Il programma comico di Italia 1 "Colorado" stava perdendo smalto da diversi anni. Cosa decidono i vertici di Italia 1? Far riposare il format e rispolverarlo dopo qualche anno (come fatto in modo impeccabile con "Zelig")? Macchè! Riproporre lo stesso programma, con gli stessi comici, le stesse battute da caserma, con lo stesso studio, ma con un nuovo nome e con due presentatori diversi: Fatima Trotta (chi?) e Francesco Mandelli (quello dei "Soliti Idioti"; quello che faceva ridere perché diceva in romanesco "dai cazzo!"). Con meno del 5% di share la ex rete giovane Mediaset si appresta a rimettere nel cassetto l'ennesimo flop televisivo.
Mystery Land - Italia 1
Ricordate il programma "Mistero" con il mitico Adam Kadmon? Tutti noi ne abbiamo visto almeno una puntata e ci abbiamo fatto una risata. "Mystery Land" è l'ennesimo tentativo di rispolverare un programma del passato, dargli un nuovo nome e dei nuovi conduttori. Peccato che i contenuti sanno di già visto (è dura la concorrenza di YouTube eh?).
Capitolo a parte la conduzione. Se Alvin ha delle ottime potenzialità televisive che a Mediaset non sanno sfruttare, ancora non si capisce perché continuare ad insistere su Aurora Ramazzotti. Non è telegenica, ha dei tempi televisivi morti, inoltre l'avere entrambi i genitori famosi non l'aiuta. Un lavoro normale no? Le due sole puntate andate in onda questo autunno hanno raccolto un misero 2,8% di share.
X Factor - Sky Uno
Il calo degli ascolti (si parla di un 2,4% di share) è imputabile non solo allo scarso appeal della quindicesima edizione del talent show ma anche al drastico calo degli abbonamenti in seguito al trasloco di buona parte del campionato di serie A di calcio su altre piattaforme. Inutile girarci attorno: la gente si abbonava a Sky per il calcio, mica per X Factor!
Il sentore è che questa sia la penultima (se non l'ultima) edizione dello storico format canoro.
Resiste ancora l'usato sicuro
Buona parte delle trasmissioni citate hanno un punto in comune. Sono delle novità televisive. È molto curioso notare come da anni il telespettatore medio richiede delle novità dalla televisione generalista e poi quando queste vengono proposte vengono immediatamente bocciate dal pubblico preferendogli l'usato sicuro (trasmissioni storiche come "L'eredità", "Caduta libera", "La vita in diretta", "Forum" o "Che tempo che fa" continuano ad ottenere ottimi ascolti).
Paolo Bonolis lo ribadì tempo fa alla presentazione dell'ennesima edizione di "Ciao Darwin" che è molto difficile e molto rischioso proporre delle novità in televisione per una serie di concause.
Tuttavia sarebbe altamente riduttivo bollare il pubblico televisivo italiano come conservatore. Infatti anche trasmissioni storiche come "Striscia la notizia", "Le Iene", o lo stesso "X Factor" stanno conoscendo delle crisi di ascolto.
Quando le novità sono ben studiate, ben strutturate e ben programmate possono ottenere ancora oggi degli ottimi risultati: i recenti successi della serie "Strappare lungo i bordi" su Netflix, di "LOL" su Prime Video e di "Drag Race Italia" su Discovery + ne sono la prova lampante. Quando le novità sono dei semplici adattamenti esteri di trasmissioni di cinquanta minuti estese a tre ore e mezza non si può sperare al miracolo.
Il successo inarrestabile delle piattaforme OTT (Netflix, Prime Video, Disney Plus ecc) cancellerà le decine di emittenti tematiche sorte negli ultimi 20 anni (prima sul satellite e poi sul digitale terrestre). A tenere alta la bandiera della televisione lineare saranno le emittenti generaliste e le poche emittenti locali che rimarranno dopo il passaggio al digitale terrestre di seconda generazione. Per non soccombere agli OTT, i manager della televisione generalista dovranno rivedere le loro strategie editoriali a partire dalla quantità dei contenuti, qualità, durata degli stessi (è inconcepibile terminare una prima serata all'una di notte) ed utilizzo della diretta televisiva (questo è il grande vantaggio che la tv generalista deve saper sfruttare).
Il prossimo Festival di Sanremo incombe e quella sarà la prima vera prova per capire per quanto tempo il sistema della televisione generalista così come lo conosciamo può reggere e su come la sua stessa impostazione e linguaggio dovrà cambiare per intercettare il pubblico che ormai sempre più numeroso sta abbandonando la televisione con la quale è cresciuto. Il tempo a disposizione è poco.
Mystery Land è brutto sin dal logo.
RispondiEliminaVedi, di Cattelan non sapevo niente... ok, non sono under 35 ma comunque rientrerei nella fascia dei probabili interessati, eppure non sono stato intercettato.
Star in the star, quando vidi la presentazione, mi chiesi "ma davvero qualcuno spera che possa funzionare una copia della copia?" e infatti.
Ma di tanti di questi, Honululu e il resto, si capisce già da subito che sono flop.
Son "stonati" sin dal concetto.
Moz-
Il caso Cattelan sarà da studiare nelle scuole di management televisivo sul come prendere un idea di trasmissione semplice semplice, stravolgerne la struttura e poi affermare di essere contenti del disastro.
RispondiEliminaGrazie della visita
Grazie a te!^^
EliminaEffettivamente è una cosa assurda.
Ma la TV ha diverse storie di questo tipo... lo saprai meglio di me :)
Moz-