Quinto ed ultimo appuntamento de: I 40 anni di Rete4. Un'inchiesta nella quale si ripercorre la storia della terza emittente del gruppo Mediaset, le varie epoche che ha vissuto, i cambiamenti di linea editoriale, le vicende politiche e giudiziarie connesse alla rete, arrivando agli anni recenti: anni nei quali l'emittente Mediaset si sta imponendo come una stazione televisiva imperniata sull'informazione ed approfondimento in diretta concorrenza con La 7.
Nel precedente appuntamento abbiamo analizzato le problematiche sorte tra la fine degli anni 90 e gli inizi degli anni 2000, quando in seguito alla mancata assegnazione della concessione nazionale di trasmissione, Rete 4 venne giudicata a più riprese abusiva. Fu la politica (ed in particolare il Governo Berlusconi) con una serie di leggi ad hoc a permettere a l network berlusconiano di poter esistere e continuare a trasmettere (anche a discapito di altri network che avevano ottenuto la concessione nazionale).
Inoltre in
seguito ad un corposo taglio di budget operato dal management Mediaset (a vantaggio delle altre reti del gruppo) e
dalla scelta di riposizionare l'emittente su un target adulto, Rete 4 comincia a soffrire della crisi di ascolti arrivando in poco tempo a dimezzare lo share medio di ascolto.
Con l'abbandono della direzione del TG4 di Emilio Fede e l'arrivo alla direzione di rete di Sebastiano Lombardi, Rete 4 sembra prendere un nuovo corso.
Una tv imperniata sull'informazione nazional - popolare
Dal 2010 al 2013 sono stati sperimentati diversi programmi di informazione ed approfondimento giornalistico: alcuni di successo come "Quinta colonna" e "Quarto grado" altri di meno appeal come "Radio belva" e "La versione di Banfi".
Nel 2013 inoltre in seguito al passaggio di Salvo Sottile su La 7, si decise di affidare la conduzione dell'approfondimento di punta della rete "Quarto Grado" a Gianluigi Nuzzi (noto autore di libri e trasmissioni d'inchiesta).
Con l'arrivo alla direzione di rete di Sebastiano Lombardi e la nuova direzione della testata giornalistica affidata a Giovanni Toti si decise di virare la linea editoriale di Rete 4 verso l'informazione e l'approfondimento.
L'intento (mai dichiarato) fu quello di fare concorrenza a La 7 (che sul terreno dell'informazione politica ci naviga ormai da diversi anni).
A differenza del network di Telecom Italia, Piersilvio Berlusconi voleva che Rete 4 avesse un'accezione "nazional popolare". Pertanto alle citate trasmissioni, furono aggiunti nuovi programmi di approfondimento giornalistico ma anche programmi di intrattenimento, casa, cucina e musica indirizzati ad un pubblico prevalentemente anziano (vero zoccolo duro dell'emittente).
A differenza del network di Telecom Italia, Piersilvio Berlusconi voleva che Rete 4 avesse un'accezione "nazional popolare". Pertanto alle citate trasmissioni, furono aggiunti nuovi programmi di approfondimento giornalistico ma anche programmi di intrattenimento, casa, cucina e musica indirizzati ad un pubblico prevalentemente anziano (vero zoccolo duro dell'emittente).
In questo periodo prendono il via numerose trasmissioni di caratere generalista come il religioso "La strada dei miracoli", l'investigativo "Il terzo indizio", la trasmissione dedicata ai viaggi "I viaggi del cuore", il programma di natura e giardinaggio "Parola di pollice verde", il culinario "Ricette all'italiana" condotto da Davide Mengacci (altro volto noto dell'emittente) e la trasmissione dedicata al mondo animale "Dalla parte degli animali".
In particolare in seguito al successo ottenuto con "Una serata Bella per te": show musicale dedicato al cantautore Gianni Bella, si decise di produrre una serie di spettacoli dedicati ai più grandi cantautori e parolieri della musica italiana.
Inoltre nel 2015 dopo sei anni di assenza, Maurizio Costanzo riporta in televisione il suo "Maurizio Costanzo Show" rilanciando lo storico talk show che nel 2009 era stato chiuso a causa degli ascolti non più eccelsi.
Tra il 2016 ed il 2018 la parte del palinsesto dedicata all'informazione e l'approfondimento stava diventando sempre più corposa (questa tipologia di trasmissioni hanno un costo di produzione contenuto e un ascolto legato a doppiofilo con gli andamenti della politica, in Italia spesso litigiosa e al centro di scandali).
I critici sostenevano che i programmi di informazione di Rete 4 inneggiavano alla retorica, al populismo e l'antipolitica, senza proporre soluzioni concrete ai problemi. La nuova direzione del TG4 affidata a Mario Giordano accentuò il nuovo spirito populista e battagliero della rete (a tal punto da scatenare le dimissioni del vice direttore Alessandro Cecchi Paone a poche settimane dal suo insediamento nella redazione giornalistica).
I critici sostenevano che i programmi di informazione di Rete 4 inneggiavano alla retorica, al populismo e l'antipolitica, senza proporre soluzioni concrete ai problemi. La nuova direzione del TG4 affidata a Mario Giordano accentuò il nuovo spirito populista e battagliero della rete (a tal punto da scatenare le dimissioni del vice direttore Alessandro Cecchi Paone a poche settimane dal suo insediamento nella redazione giornalistica).
Alcune trasmissioni come "Quinta colonna", "Dalla vostra parte" (preserale condotto da Maurizio Belpietro e lo stesso TG4 diretto da Mario Giordano furono "accusati" di aver favorito i successi elettorali della Lega e del Movimento 5 Stelle del 2018 a discapito di Partito Democratico e Forza Italia.
Il rebranding del 2018 ed una nuova identità
In seguito alle elezioni politiche del 2018 che videro vincitori assoluti Lega e Movimento 5 Stelle a discapito di Forza Italia e Partito Democratico, all'interno del gruppo Mediaset si accusò la linea editoriale di Rete 4 di aver favorito la volata elettorale delle due formazioni politiche dichiaratamente populiste e antisistema.
Le prime conseguenze di ciò furono la cancellazione delle trasmissioni "Quinta colonna" e "Dalla vostra parte" e del cambio di direzione del TG4. Al timone della testata giornalistica arriva Gerardo Greco (ex volto della Rai il quale annuncia di voler proporre un modello di informazione di tipo anglosassone).
Le novità del palinsesto verranno annunciate alla stampa durante l'estate del 2018. I vertici Mediaset annunciarono che Rete 4 avrà una nuova identità, un nuovo logo ed i riferimenti con il passato saranno cancellati.
La nuova Rete 4 sarà un'emittente votata all'informazione e l'approfondimento ragionato e non urlato, lontano dai toni populisti e canzonatori che avevano segnato la rete dal 2015 al 2018. L'obiettivo implicitamente dichiarato era quello di sfidare La7 che con un modello di televisione a basso costo stava ottenendo dei buoni risultati di ascolto.
Nel mese di settembre avrebbe preso il via anche "Stasera Italia" un programma di approfondimento giornalistico dell'access prime time e condotto da Barbara Palombelli.
Alle tramssioni citate avrebbero preso il via nei mesi seguenti anche i programmi informativi "W l'Italia" condotto dal direttore del TG4 Gerardo Greco, "Quarta repubblica" condotto da Nicola Porro, ma anche di intrattenimento come "CR4 - La Repubblica delle donne" con Piero Chiambretti e il divulgativo "Freedom" con Roberto Giacobbo.
Contestualmente al nuovo rebranding dell'emittente va in pensione anche la figura dell'annunciatrice (Rete 4 era l'ultima emittente ad aver conservato la figura dell'annunciatrice). Per Emanuela Folliero era stato riservato un programma mattutino dedicato alla salute che mai vedrà la luce
La "nuova" Rete 4 viene uffcialmente inaugurata il 12 settembre 2018 quando Barbara Palombelli aprendo una puntata di "Stasera Italia" cambia il logo di Rete 4 con un telecomando. La storica R viene sostituita da un cerchio con impresso un 4.
Il nuovo corso della rete non sembra tuttavia andare per il meglio. I primi mesi di programmazione della nuova Rete 4 sono quegli più travagliati (a fronte di un'aspettativa di share del 5% si raggiungeva a malapena il 3%). Paradossalmente le uniche trasmissioni che stavano funzionando erano quelle non legate all'informazione ("Freedom" "CR4" e le immancabili soap opera) e "Fuori dal coro" finestra (populista) quotidiana di informazione curata da Mario Giordano e ben presto promossa in prima serata con ottimi risultati di ascolto.
In seguito al clamoroso flop di "W l'Italia" che scatenerà le dimissioni di Gerardo Greco dalla guida del TG4 (si dichiarerà in seguito pentito di aver abbandonato la Rai), venne richiamato in video anche il contestato Paolo del Debbio che con "Dritto e rovescio" riporta il stile giornalistico che il pubblico aveva conosciuto in "Quinta colonna".
Il pubblico sembra apprezzare i ritorni di Mario Giordano e di Paolo Del Debbio così come l'innesto dell'ottima Veronica Gentili e di Giuseppe Brindisi: la prima "supplente" di Barbara Palombelli a "Stasera Italia durante il fine settimana, il secondo alla guida di "Zona bianca" talk show del mercoledì sera.
Nel frattempo il TG4 rimasto orfano di Gerardo Greco stava subendo un processo di integrazione all'interno della maxi testata News Mediaset (testata nella quale confluiranno oltre lo stesso TG4 anche Studio Aperto, TGCOM, e Sport Mediaset).
Cosa è Rete 4 oggi?
Oggi Rete 4 è un'emittente che come La 7 è legata a doppio filo agli andamenti della politica. Se questa da spettacolo allora i programmi di approfondimento politico ne beneficiano, se questa non da spettacolo i programmi collegati crollano.
Tuttavia se La 7 propone un tipo di informazione più ragionato ed in parte rivolto ad un pubblico colto e prevalentemente progressista, i programmi di Rete 4 cercano di avere un pubblico maggiormente trasversale senza dimenticare il pubblico anziano (vero zoccolo duro dell'emittente).
L'obiettivo dichiarato nell'estate del 2018 di proporre un modello di informazione ragionato e non di pancia è stato abbandonato dopo pochi mesi: sia a causa dei primi flop che dagli ascolti facili che trasmissioni show come "Fuori dal Coro" e "Dritto e rovescio" sono riuscite ad ottenere in poco tempo.
La spinta populista dei programmi di informazione della rete è stata notevolmente accentuata in seguito alla pandemia quando nei talk di Rete 4 hanno trovato casa numerosi medici, opinionisti e politici dichiaratamente no mask, e no vax. La scelta degli ospiti nelle trasmissioni è studiata in modo da scatenare la rissa e far alzare la curva dello share.
Al contrario di La7, La rete Mediaset può contare su una library di film e telefilm sterminata (i film d'autore e le numerose telenovelas costituiscono ancora oggi uno zoccolo duro nella programmazione) da programmare nei periodi "morti" della politica, oltre che a risorse finanziarie a cui il gruppo di Urbano Cairo non può attingere.
La famosa rissa televisiva tra Sgarbi e Mughini a Stasera Italia |
Al contrario di La7, La rete Mediaset può contare su una library di film e telefilm sterminata (i film d'autore e le numerose telenovelas costituiscono ancora oggi uno zoccolo duro nella programmazione) da programmare nei periodi "morti" della politica, oltre che a risorse finanziarie a cui il gruppo di Urbano Cairo non può attingere.
Così come Rai 2 ed Italia 1, Rete 4 è una delle emittenti generaliste che ha subito una pesante perdita di ascolti. Nel giro di vent'anni si è passati da un ottimo 10% di share dei primi anni 2000 ad un dignitoso 3,7% dell'ultimo anno.
La scelta di dedicare buona parte del palinsesto di Rete 4 all'informazione ed approfondimento in diretta è stata dettata da un lato dall'esigenza di risparmiare (i programmi di informazione hanno dei costi di produzione contenuti) e dall'altro lato dall'esigenza di far concorrenza a La 7 (che nel settore dell'informazione politica è un'istituzione).
In 40 anni di storia Rete 4 ha avuto repentini cambi di linea editoriale e grossi stravolgimenti alla struttura del palinsesto. L'impressione è che l'attuale linea editoriale dell'emittente non sarà quella definitiva e che la prossima direzione di rete ridisegnerà nuovamente la sua Rete 4 disorientando quel pubblico anziano cui è sempre rimasto fedele alla storica R berlusconiana.
Se sei interessato alla storia di Rete 4 puoi seguire la
Prima parte, Seconda parte, Terza parte e Quarta parte
Prima parte, Seconda parte, Terza parte e Quarta parte
Questo rincorrere La7 non ha fatto che riempire il palinsesto di cose tutte uguali, io nemmeno riesco a distinguere i programmi.
RispondiEliminaLeggendo questo post, ho ritrovato dei nomi che avevo completamente rimosso, o che mi sembravano ancora in onda, impastati col resto... Non ha identità nemmeno nella sua nuova identità.
Moz-
Si è amalgamata alla concorrenza e si copiano i programmi di conseguenza. Rete 4 ruba a La7 e viceversa.
EliminaCanale 5 ruba a Rai 1 e viceverda. E poi i media player italiani rubacchiano dall'estero senza nemmeno adattare i format. Poi ci chiediamo come mai la generalista sia meno seguita.